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Passaggio del martelletto da Mimmo ad Achille 25 giugno 2019

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Uno dei momenti classici nella tradizione dei Rotary Club è l'avvicendarsi dei Soci alla Presidenza del Club, cosa che avviene allo scadere dell'anno rotariano ogni fine Giugno. Si tratta di una cerimonia festosa e molto sentita, che fa in modo che il Club possa immettere esperienze diverse e comunque coordinate per l'andamento delle attività sociali. Questa cerimonia è nota come “passaggio del martelletto” perché la campana, che è suonata con un tocco, all'inizio e alla fine delle riunioni,  viene gestita dal Presidente. Così. nella serata del 25 giugno Mimmo Lasala, Presidente del Rotary Club Trani per l'anno 2018/2019 ha passato le consegne ad Achille Cusani Presidente per l'anno 2019/2020. Davanti ad un pubblico folto ed attento, Mimmo si è congedato leggendo la sua ultima comunicazione al Club.

“Sembra ieri. In quella tiepida e piacevole giornata,  affacciati sullo splendido scorcio del porto di Trani, prendevo in consegna il testimone di presidente del nostro prestigioso Club, consapevole del fatto che avrei dovuto trascorrere un anno “diverso” rispetto ai miei soliti.

Ho trascorso un anno impegnativo si, ma piacevolmente intenso, ricco di sensazioni, emozioni ed incontri. Ho vissuto esperienze ed incontrato  persone  che, sono sicuro,  porterò per sempre con me.

 

L’incarico  di presidente di un Rotary Club, come altri prima di me hanno riferito, è l’esperienza che ogni rotariano dovrebbe  fare per comprendere  appieno il senso del Rotary International, delle sue azioni  e dell’amicizia che unisce l’intera famiglia rotariana.

Posso dire che sotto tale aspetto  il bilancio personale di questo anno è largamente “in  attivo”.

Spero, che anche il bilancio riguardante il Club e voi Soci possa essere considerato positivo. Non spetta a me tale valutazione.  Da parte mia ho cercato di rendere gradevole a noi tutti lo scorrere di questo anno, unendo all’immancabile servizio rotariano  il piacere della convivialità.  Uno degli scopi che mi ero prefisso, oltre alla maggiore coesione e partecipazione dei soci alle iniziative, era  l’avvicinamento del nostro Club ai Rotary Club della nostra Zona, valorizzando il fatto che il Club di Trani è stato il loro Club Padrino.

La proposizione di un Global Grant quale “Sala operatoria materno infantile”, al di là del suo primo scopo e cioè quello di dare sollievo a popolazioni lontane da noi, ha avuto anche tale obiettivo. Intorno ad esso si sono uniti, partecipando attivamente con consistente apporto finanziario, i Club di Andria, Barletta, Valle Ofanto e Canosa, altri Club “fuori Zona” quali Casale Monferrato e Molfetta, nonché il nostro Distretto 2120. Anche i nostri ragazzi del Rotaract e dell’Interact hanno avuto un ruolo attivo in proposito.

Altro obiettivo è stato quello di aprire il nostro Club al territorio, ai giovani ed ad altre realtà associative. In tale ottica alcuni incontri sono stati realizzati “off-site” proprio per consentire la partecipazione di esterni. Molto di più avevo programmato, ma il tempo di un anno è stato veramente breve.

Alcuni momenti  resteranno per me sempre impressi nella mia mente come la Festa della Scuola ed il suo protagonista,  la rappresentazione teatrale in occasione della Festa della Mamma, i viaggi  e gli incontri con altri  Rotary Club, la donazione di un defibrillatore ad una scuola, il RYLA, il Premio Professionalità, l’incontro con il Presidente Internazionale Barry Rassin,  il bellissimo rapporto instauratosi con i nostri ragazzi, davvero in gamba,  del Rotaract e dell’Interact. Un ringraziamento lo devo, doverosamente agli amici che, parte di un generoso  “staff”, mi hanno accompagnato con grande affiatamento in questo bellissimo percorso; grazie perciò a coloro che  hanno  partecipato alla organizzazione degli eventi, a chi è stato relatore di una serata,  a  chi mi ha dispensato un consiglio e grazie di cuore ai soci che, con la propria presenza,  hanno  valorizzato  ogni iniziativa del Club.

Esco da questa esperienza enormemente arricchito. Di questo devo ringraziare i Presidenti miei predecessori  che  hanno voluto  concedermi l’onore di condurre il nostro Club. Un grande abbraccio ed un sincero augurio al caro Achille!

Vostro Mimmo”.

Successivamente. ha salutato l'assemblea l’Assistente del Governatore uscente, Sabino Montenero del Rotary Club Barletta, che si è congedato dicendoci che la sua presenza è sempre stata assidua, ma discreta, perché lui non si è mai voluto imporre, cercando sempre di supportare l'andamento dei vari Club. E’ poi avvenuto il passaggio vero e proprio delle consegne da Mimmo ad Achille, che ha ricevuto il collare, sul quale sono riportati in piccole targhette d'oro tutti i nomi dei precedenti Presidenti del Club.  Achille ha poi brevemente illustrato i suoi programmi per l'anno rotariano che sta per iniziare, dicendo_

“Amici rotariani e amici dei rotariani, buonasera a tutti e grazie per la vostra presenza. Affronto questa presidenza, che avete voluto affidarmi, con molta emozione, ma anche con grande entusiasmo e soprattutto con rispetto per il ruolo. Ora, come da tradizione, devo delineare quelli che sono i programmi che proporrò al Club per l’anno rotariano che sta per iniziare. Partiamo da un dato concreto: il Rotary  è un Club internazionale, che è stato fondato 115 anni fa, è diffuso in 135 paesi e ha circa 1200000 soci e se è durato così a lungo e si è tanto diffuso, qualche motivo ci sarà pure. Io sono convinto che, alla base di tale lunga esistenza e diffusione, ci sia la forza dei concetti semplici. Infatti, il Rotary è composto da persone che aderiscono all'ideale del servizio agli altri, “service above self”, che, liberamente tradotto, significa servire superando il proprio egoismo. Tale ideale è rafforzato dalla amicizia rotariana, che è un'amicizia speciale, perché in inglese è “fellowship”, cioè il legame che si crea tra persone che hanno fatto la stessa esperienza, sono andate alla stessa scuola o giocano nella stessa squadra. Non teniamo conto di differenze di razza, lingua, cultura, credo religioso o politico: tutto ciò non ci riguarda, non ci divide, perché ci unisce lo scopo comune, l’agire assieme. Questa quindi è la semplicissima Vision del Rotary: mettersi al servizio degli altri e fare squadra per farlo. Ma ogni ideale resta pura filosofia se non si cala nella realtà. Ecco perché esiste il nostro braccio operativo, che è la Fondazione Rotary. Ogni anno, ogni rotariano versa circa 100 dollari, perciò, ogni anno, la Fondazione raccoglie circa 120 milioni di dollari e li spende in opere umanitarie, salvando vite, costruendo scuole, attrezzando ospedali, scavando pozzi, aiutando comunità disagiate a svilupparsi o incentivando, con borse di studio, giovani brillanti a completare la loro formazione. In pratica, il Rotary non solo accende la speranza, ma dà anche gli strumenti per realizzarla. Il fiore all'occhiello della Rotary Foundation è l'iniziativa Polio Plus, che ha distrutto la poliomielite, in decine d'anni di vaccinazioni. Ecco perché il motto della fondazione è “fare del bene nel mondo” e si sostanzia nel cambiare vite e di questo i rotariani devono essere sempre fieri. Ma c'è di più!  Un particolare spesso trascurato, ma importante. Guardiamo questa diapositiva in cui si vede come il costo della Fondazione sia soltanto dell’otto per cento! Noi siamo dei volontari e per questo che la Fondazione costa così poco!

Gli stessi “Medici Senza Frontiere” hanno costi per il 19% mentre l'Unesco ha costi per oltre il 60%! Quindi, se deciderete di fare degli interventi umanitari date il denaro alla Fondazione Rotary (come fa, per altro Bill Gates!) perché sarà utilizzato al meglio! Torniamo ora alla Vision. In termini aziendali, accanto alla Vision c'è la Mission che viene definita come “la strada che porta a realizzare il tuo sogno”! A volte, perfino il marketing riesce ad essere poetico! Nel Rotary è consolidata tradizione che, ogni anno, la mission sia dettata dal motto del Presidente internazionale e quello di quest'anno è un simpaticissimo avvocato dell'Alabama Mark  Maloney, che ha adottato il motto “Rotary Connects the world”, il Rotary connette il mondo. Sempre per tradizione, ogni volta che il Presidente Internazionale ha dettato la  “mission”, di seguito a lui i Governatori s’ispirano al medesimo motto: qui nel nostro Distretto 2120 e per l'anno rotariano che sta per iniziare, il Governatore, il nostro caro amico Sergio Sernia, (grazie per essere intervenuto con Maria Grazia!) ha scelto come suo motto la frase “Io sono, perché noi siamo connessi nel mondo” e anch'io, nel mio piccolo, come Presidente di Club, devo dire quale sia il mio motto e quindi ho preso un po' dall'uno e un po' dall'altro ed è venuto fuori “connessi nel mondo,  realizzando i nostri ideali” ed ecco perché ho illustrato la vision, perché il motto proposto fosse ben chiaro. Dal quale, poi, deriva ovviamente, una strategia: muoverci lungo tre direttrici, che sono la continuità, l'apertura alla società e la coesione del Club. Mi spiego: continuità perché è insita nel l'andamento generale del Rotary: io darò seguito a ciò che ha fatto Mimmo e Angela Tannoia che sarà il prossimo Presidente e Pasquale Vilella, quello ancora successivo, daranno continuità all'azione, che Mimmo, quando s’insediò, espresse con una bellissima  metafora, paragonandola al susseguirsi dei tedofori che portano il fuoco di Olimpia al braciere finale. La fiaccola è, con tutta evidenza, niente altro che la realizzazione degli ideali rotariani nel tempo e nel mondo.

Così, dunque, il Rotary trasmette continuità di azione, per ogni Club, lungo la linea dei Presidenti. E da ciò deriva questo impressionante collare. Qui, in piccole targhette, ci sono tutti i nomi dei Presidenti che mi hanno preceduto e poi ci sarà il mio e di quelli che seguiranno. E ovviamente, sono particolarmente emozionato nell’indossare questo simbolo, perché qui da qualche parte, c'è quel signore lì, mio padre Luigi detto Gino, Presidente del Club nell’anno rotariano 1966/67. Nella foto, guardando, a destra si vede anche mia madre. Volevo proprio mostrarla questa foto, perché è un bel ricordo per me e per il Club. E a proposito di continuità:  l'anno venturo, il 23 febbraio 2020, il Rotary intero, con il nostro Club e spero anche con la comunità, festeggerà il centoquindicesimo anno della fondazione del Rotary e poco dopo, all'inizio di maggio, il sessantacinquesimo anno di fondazione del nostro Club, che, nella sua lunga esistenza, ha avuto tanti incontri con altri Club: ecco cosa rappresentano tutti questi pannelli, che non sono un’esibizione fine a se stessa,  bensì esprimono l’unione, lo scambio e la conferma della nostra unità d’intenti con tutti gli altri Club nel mondo.

Torniamo ora  alle direttrici che vorrei seguire: oltre alla continuità, ho parlato di apertura alla società e coesione nel Club.  Cosa potremo fare per calarle nella realtà? E’ scontato dire che non posso fare tutto da solo e soprattutto non voglio fare da solo: mi sforzerò quindi di coinvolgere il maggior numero possibile di Soci in quello che Club potrà realizzare, e lo stesso intendo fare con i Club dei nostri giovani, Interact e Rotaract, perché ci sono tante belle iniziative da portare a compimento, che sono illustrate nel programma che sarà distribuito fra poco. A tutte le iniziative cercheremo di dare la massima visibilità possibile, onde connettere sempre più il Club alla realtà locale. E poi, la vera essenza dell’azione rotariana, i service. I due principali saranno: nella nostra comunità, la fornitura di attrezzature al Progetto “Senza sbarre”, un’iniziativa fortemente voluta dal nostro Governatore Sergio Sernia per il recupero di ex detenuti, che saranno avviati al lavoro insegnando loro un mestiere. E in Uganda, in collaborazione con i Padri comboniani e con un Rotary Club locale, la fornitura di una sala operatoria materno infantile in un villaggio poverissimo, non lontano da Kampala. E abbiamo allo studio ancora altro! Il denaro raccolto va speso e speso bene, perché, secondo le parole di Ian Riseley, Presidente Internazionale 2017/18. “il Rotary non aspetta una soluzione, lavora per crearla giorno per giorno” e questa è l’unica citazione in tutto il discorso, lo giuro!

 In sintesi, ho cercato di spiegare come e perché il Rotary abbia una sua precisa valenza, illustrandone l'etica e le concrete azioni di servizio, tramite la Rotary Foundation, e le azioni e iniziative da realizzare quest’anno. Sempre memore del detto che “dal dire al fare c'è di mezzo il mare”, vedremo di attraversarlo questo mare e di farlo attraversare al Club e per questo serve un equipaggio, perciò, adesso, al termine del mio discorso programmatico, ci sarà la presentazione dei Soci chiamati a far parte del Consiglio Direttivo e dello staff operativo, con relativa foto. Ma, prima di concludere, permettetemi un brevissima digressione personale. Ci sono momenti, nella vita di ciascuno di noi, in cui capita di fermarsi a riflettere: dove mi condurrà questa svolta, che strada mi accingo a percorrere e come? Assumere la Presidenza di un Rotary Club  prestigioso come questo è uno di quei momenti e la risposta che mi sono dato è che, per guardare con fiducia al futuro, dobbiamo riferirci al supporto che ci viene dal passato, dalle esperienze finora vissute, esperienze spesso affidate al caso, alla fortuna.  E posso senz’altro dire che, tra tutto quanto è avvenuto nella mia vita, la parte più straordinaria e fortunata è costituita dalle persone che ne sono entrate  a far parte, e di certo da loro ho ricevuto molto, ma molto di più di quanto poi sia riuscito a dare. Ed è solo doveroso che io ringrazi queste persone, a partire da mio padre e mia madre, mia sorella e mio fratello, mio figlio e sua madre almeno fino al momento in cui le strade delle nostre vite si separarono. Per non parlare poi dei parenti, consanguinei e acquisiti, e degli amici tutti, assenti o presenti, alcuni di quali addirittura venuti appositamente da lontano per essere qui stasera. E infine, ma non certo per ultimi, i rotariani. Così il cerchio si chiude e credo fermamente d’avere incontrato il Rotary affinché mi fosse offerta un’ideale opportunità di restituire, almeno in parte, ciò che così largamente e generosamente ho ricevuto.  Ecco perché, ogni volta che posso, affermo che il Rotary è una delle cose migliori che mi siano mai capitate. La vita, dunque, mi ha portato fin qui e da qui riparto per nuovi traguardi, assicurandovi che ce la metterò tutta per connettere il Club al mondo, realizzando gli ideali del Rotary e ringrazio fin d’ora tutti coloro che mi daranno  una mano nel compito. A tutti voi, amici rotariani e amici dei rotariani,  un grande abbraccio e un augurio di buona vita e di buon Rotary”.

Al termine dell'intervento di Achille, come da prassi, ha preso la parola il Governatore  per l'anno 2019/2020 Sergio Sernia per la conclusione. Sergio si è detto particolarmente soddisfatto per l'impostazione dei discorsi che aveva ascoltato, perché concreti e soprattutto contenenti un riferimento ai valori ai quali lui tiene di più, che sono, oltre a quelli rotariani, quelli che riguardano la famiglia. Ha poi precisato che è sua intenzione fare in modo che il nostro Distretto si metta in luce al meglio nell’ambito internazionale, sia partecipando alla visita del Presidente Internazionale a Roma l’anno venturo,  sia con una massiccia partecipazione dei nostri Club alla Rotary Convention del 2020 ad Honolulu, affermando la nostra presenza anche con uno stand nella House of friendship. La cerimonia si è poi ancor più festosamente conclusa con il taglio augurale di una torta con il simbolo del Rotary e un bel brindisi in allegria.

25 Giugno 2019

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