Relazione di Mimmo Lasala al Club 28 gen 2020

Pubblicato in Il Club

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Una relazione veramente sorprendente quella fatta dal nostro  caro amico Past-resident Mimmo Lasala, la sera del 28 gennaio 2020, dal titolo “Politiche pubbliche ed economiche, perché persino gli economisti possono sbagliare”. La risposta che Mimmo ci ha dato: perché la gente non fa quello che gli economisti si aspettano!! Infatti, è divenuta materia accademica – ancora non in Italia – l’ “economia comportamentale”, una branca meno conosciuta della economia, ma sicuramente più interessante e talvolta …. divertente, fondata sulla psicologia applicata all’economia. Essa studia  i comportamenti della gente di fronte alle politiche in genere, da quelle economiche a quelle aziendali, verificando la loro efficacia.

Ciò che spesso si riscontra è che gli schemi teorici e classici dell’economia,  si scontrano con la realtà: le persone non fanno ciò che gli economisti pensano esse debbano fare.

Lo studio e l’approfondimento della  materia è stato merito, negli Stati Uniti, dell’economista Richard Thaler, Premio Nobel Economia nel 2017. La ricerca di Thaler partì da uno studio sulle votazioni degli studenti negli Stati Uniti, dove, come probabilmente è noto, le votazioni agli studenti universitari sono date in lettere: A corrisponde al nostro 100, B circa 80 e così via . Thaler passò dal sistema americano a quello europeo, usando  i nostri voti in centesimi e gli studenti se la presero, non essendo contenti di questa nuova impostazione. Dopodiché, lui ebbe l'idea d’esprimere i voti non i centesimi ma in 137!! Con tale sistema appunto un votazione di 70 corrisponde a 92 e egli dovette constatare che gli studenti erano molto più contenti. Tali comportamenti, considerati anomali, evidenziano che normalmente non siamo di fronte all’“Homo economicus” come uomo coincidente con la teoria degli economisti, ma ad uno “Human”, uomo normale che ha emozioni, passioni e pertanto assume comportamenti del tutto anomali rispetto a quanto vuole la teoria economica.

 

Tanto affermava tempo fa già Vilfredo Pareto (1848 – 1923) :”Il fondamento dell’economia politica e, in generale, di ogni scienza sociale, è evidentemente la psicologia. Potrebbe venire il giorno in cui saremo in grado di dedurre le leggi della scienza sociale dai principi della psicologia”. Questa frase è geniale, perché anticipa di molti anni le conclusioni di Thaler. In sostanza, in una società complessa, le scelte non sono semplici, pertanto gli economisti possono individuare solo grandi linee di tendenza e non dettagli.

Di questo si possono fare numerosi esempi, che, in buona sostanza, si riconducono psicologicamente a quanto già affermato dall’inventore della “teoria dei giochi”, Thomas Schelling (Nobel economia 2005):  “se una bambina ha necessità di un intervento costoso per allungare la sua vita di mesi, ci saranno molte offerte, mentre se l’eliminazione di un’imposta locale ridurrà le capacità di un ospedale locale e provocherà in prospettiva morti evitabili nessuno verserà una lacrima”.

La relazione ha poi affrontato la differenza tra “costo vivo” e “costo opportunità” (ciò a cui rinuncio) che portano soggetti a rinunciare a valori oggettivamente importanti a favore di valori che solo soggettivamente si equivalgono.

Esempi che rappresentano tali “anomalie” sono stati sperimentati  in laboratorio.

Bottiglie di vino. Le ho pagate 10 Euro anni fa e le bevo ogni tanto, ma io non le vendo, nonostante mi abbiano offerto 100 euro!! Ma mai sarei disposto a pagare lo stesso prezzo per acquistarne altre.

 Al Superbowl del 2001: biglietti furono pagati $400 ma quasi  nessuno era disposto a venderli a 3.000 !!!

Altra anomalia è la cosiddetta “distorsione retrospettiva”, cioè quello che comunemente si chiama: ragionare con il «Senno del poi». In altre parole:  lo “Human” tende a considerare gli eventi accaduti come più prevedibili di quanto in effetti potessero essere prima che accadessero. Questo porta spesso i manager a rifiutare obiettivi sfidanti, timorosi che, possano essere contestate loro scelte che solo a posteriori si sono rivelate fallaci.  

La tesi della relazione è che gli esseri umani dispongono di poche capacità mentali e tempo per prendere decisioni complesse, quindi usano semplici regole pratiche, le euristiche: per le scelte quotidiane, mi rifaccio a ciò che mi è già successo (definizione di procedimento euristico: un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze). Di conseguenza, possono essere  adottati  comportamenti irrazionali.

Altro argomento affrontato è  stato la Prospect Theory, che è valsa il premio Nobel ad uno psicologo, Daniel Kahneman nel 2002. Egli ha dimostrato le conseguenze dell’avversione alle perdite da parte delle persone. Alcuni esempi sono stati illuminanti in proposito.

Ed ancora. I “costi sommersi”: nel caso si acquisti un biglietto per un evento, andando a vederlo, chiudo la contabilità mentale: non andarci è una perdita secca. Quindi (sperimentato): se  ho acquistato un abbonamento al Circolo Tennis per un anno  e poi mi viene un dolore al gomito che mi dà fastidio, continuerò  a giocare sino a quando non resisterò  più!!

Sempre nell'ambito dei comportamenti dell'Uomo “umano”, in contrasto con l'”uomo economico”, al tavolo da gioco si sperimentano comportamenti anomali che contraddicono  l’idea degli economisti che il danaro è tutto uguale: in taluni casi non lo è !!! Infatti al tavolo da gioco mi comporto diversamente se uso denaro mio o se uso una parte del denaro che ho vinto!

Infine, i temi riguardanti la psicologia dello spendere, l’autocontrollo ed il controllo sul nostro futuro e sui risparmi citando Adam Smith: “Il piacere di cui godremo da qui a dieci anni, ci interessa talmente poco, in confronto con quello godibile oggi”. (La teoria dei sentimenti morali, 1759).

Nella trappola dei comportamenti anomali sono caduti colossi aziendali come  General Motors che non è riuscita a spiegarsi come mai un’offerta meno conveniente era preferita dai consumatori in luogo di altra offerta considerata migliore dal management.

Ritornando allo spirito della relazione, è stato dimostrato con esperimenti “scientifici”, che l’uomo spesso adotta comportamenti che i cosiddetti “policy makers”, siano essi aziende o players pubblici, definiscono irrazionali ed anomali, per cui lo spirito di norme, riforme e politiche aziendali viene mortificato proprio da comportamenti non previsti da parte delle persone.

Le politiche talvolta, falliscono proprio per questo. Il rimedio sta nello sperimentare, anche su piccola scala, quanto si vuole realizzare su larga scala.

Con ciò si intende che è necessario verificare prima i possibili comportamenti delle persone e, se il caso, aiutarle nelle loro scelte in modo da realizzare lo scopo per cui una determinata politica viene adottata.

Sotto questo profilo hanno avuto successo, politiche fondate sull’aiuto, “Nudge” (traduzione letterale: spintarella) lo definisce Thaler. Politiche che sono state adottate da grandi organizzazioni ma anche da alcuni Stati. Paesi  come il Regno Unito, gli Stati Uniti al tempo di Obama, Canada, ed almeno altri 136 Paesi nel mondo hanno istituito team di “nudge” (in Gran Bretagna  “Behavioural Insight Team” composto da 50 tra psicologi ed economisti) con i quali hanno “spinto” parte della popolazione verso scelte razionali per il progresso delle comunità.

Sono esperienze di alto profilo che hanno dato risultati nel campo del risparmio per la vecchiaia, nel campo energetico, nella migliore riscossione delle imposte, nelle scelte alimentari per ridurre consumo di zuccheri e quindi patologie diabetiche  (l’introduzione della tassa sulle merendine in Italia avrebbe giusto bisogno di tale supporto !!!).

Scelte simili, nel nostro Paese, purtroppo sono lontane a venire. Non sappiamo se è sull’onda  di tali esperienze che in Italia è nata nel dicembre 2019 la “Cabina di regia benessere Italia”, i cui compiti, sono tuttavia di analisi finalizzata di dati statistici. A dirigere la Cabina è stata chiamata una docente di Statistica del nostro territorio, la foggiana Filomena Maggino.

Questa applaudita  relazione non è stata seguita da un dibattito, considerando l'ora tarda alla quale  si era giunti, ci ripromettiamo di ritornare su alcuni di questi argomenti per un maggiore approfondimento e per dare, come sempre, un contributo interessante alla nostra comunità, che uno degli scopi principali della nostro sodalizio.

Achille Cusani  9 febbraio 2020

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