Concerto per i sessant'anni del Rotary Club

Cattedrale di Trani, i sessanta del Rotary ed il trionfo di cinque giovani pianisti. E Soldano si supera con il Rachmaninov più difficile di tutti

Cinque concerti che, insieme, fanno l'Integrale di Rachmaninov, eseguita per la prima volta in Puglia con altrettanti giovani pianisti e l'Orchestra filarmonica di Bacau. Nella prima serata, dedicata all’immenso pianista Carlo Ciccolini, recentemente scomparso, si sono esibiti Viviana Lasaracina, Stefania Argentieri e Vincenzo Maltempo. Nella seconda, in memoria di Vincenzo Soldano, compianto presidente dell'associazione Domenico Sarro, è stata la volta di Stefano Guarascio ed Alfonso Soldano, 29enne musicista tranese che ha avuto proprio in Ciccolini un maestro d'arte e di vita e, in Rachmaninov, il modello di compositore cui ispirarsi.

Il concerto Opera 30, numero 3, a lui affidato, ha completato il gala in due serate che la basilica superiore della cattedrale di Trani ha ospitato in occasione della festa per i sessant'anni del Rotary club cittadino. Le due serate, introdotte dal presidente in carica, Orazio Aversa, e dal predecessore, Elisabetta Papagni, sono state oggetto di oblazioni in favore di Telethon, grazie al sostegno di Bnl e fondazione Megamark.

Soldano ha degnamente completato un percorso che ha incantato la platea, assorta nell'ascolto di una musica difficile, ma coinvolgente e, soprattutto, emozionante. E a Soldano è toccata la montagna più ripida da scalare, soprattutto dopo che il suo collega Guarascio, che l'aveva preceduto, aveva eseguito anche musiche da film dell'autore russo, quindi quelle in ogni caso più accessibili all'orecchio di un ascoltatore medio: basti pensare che un campionamento del concerto Opera 18, numero 2, è contenuto nel celeberrimo All by myself, portata al successo da Eric Carmen ed esaltata dalla successiva cover di Celine Dion.

Molto bravi anche i pianisti della prima serata, ciascuno in grado di concorrere alla formazione di un giudizio complessivo di merito eccellente. Viviana Lasaracina ha eseguito il concerto Opera 1, numero 1, Stefania Argentieri s'è dedicata alla Rapsodia su un tema di Paganini, Opera 43, mentre Vincenzo Maltempo ha chiuso con il concerto Opera 40, numero 4.

Non vi è dubbio che Trani avesse bisogno come il pane di tornare ad ascoltare musica di alto livello, perfetta fusione fra cinque pianisti di roseo avvenire ed una compagine orchestrale di spessore, il cui storico direttore, Ovidiu Balan, ancora una volta s'è posto al servizio dei giovani solisti, assecondandone l'estro e confermando che in questo territorio, e principalmente a Trani, resta una voglia matta di suonare che le istituzioni dovrebbero favorire e coccolare, anziché considerarla quasi un fastidio.

Intanto, grazie a questo doppio evento, si sono ricreate le condizioni per fare tornare in auge lo storico concorso pianistico Città di Trani, che la Domenico Sarro, grazie alla passione comune di Cinzia Falco e Vincenzo Soldano, aveva portato avanti per tanti anni contribuendo a forgiare musicisti di fama internazionale. Adesso, dopo la fisiologica pausa, ma con l'eredità di cui si sta facendo carico Alfonso Soldano, e grazie alle inesauribili energie del Maestro Falco, c'è da scommettere che ritornare ad occuparci attivamente del concorso sia solo, e semplicemente, questione di tempo.
Redazione Il Giornale di Trani

 

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