Il futuro dell'ecologia

Pubblicato in Il Club

Il Prof. Francesco Schittulli, Presidente nazionale della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro  i Tumori) ha parlato di questo importantissimo argomento nella serata svoltasi il 23 gennaio presso la sede sociale del Rotary Club Trani. Erano presenti e davano il loro patrocinio alla relazione del Professore, l’ANT, l’ARGES, l’ANMI, l’Innerwheel e il nostro Rotaract Trani. Il Professore è stato presentato dal nostro socio Past-President Sabino Chincoli che aveva studiato con lui e ne ha elencato i numerosi numerosissimi titoli accademici, professionali e scientifici, che non riportiamo per brevità: basti solo dire che il Prof.  Francesco Schittulli si è laureato in Medicina e Chirurgia in data 24 aprile 1972 presso l'Università "Aldo Moro" di Bari; ha poi conseguito la Specializzazione in Chirurgia, nel 1977, e in Oncologia nel 1986, sempre presso la stessa Università e che ha al suo attivo circa 30.000 interventi per patologia mammaria, ha partecipato a numerosi congressi anche come relatore e lavorato con il famoso Prof. Veronesi a Milano nella lotta contro il tumore.

 

Egli ha esordito sottolineando che il cancro è una malattia antichissima, della quale abbiamo trovato tracce anche nelle ossa di dinosauri e in alcune mummie egizie. Il punto è che, con l'allungarsi della vita media della popolazione, il cancro ha molte più possibilità di manifestarsi e una delle prime indicazioni che possiamo dare è che questa patologia è di certo legata a problemi ambientali. Infatti, il primo ospedale dedicato ai malati di cancro, il Saint Thomas, fu fondato a Londra nel 1860 per curare il cancro allo scroto  causato dalla polvere di carbone. Inoltre, è chiaro ed evidente dalle statistiche che il cancro è molto più diffuso nei paesi avanzati e che, nell'ultimo decennio, i casi di cancro sono aumentati del 35%. Sappiamo che il cancro è una malattia ambientale su base genetica e che in Italia si registrano ben 1000 nuovi casi di cancro al giorno. I tumori più frequenti sono alla mammella, al colon-retto, al polmone e alla prostata. Il Professore ha poi mostrato diverse slide, che illustrano l'andamento delle varie patologie per gli uomini e per le donne: tali andamenti confermano che la patologia è in aumento esponenziale e che la conoscenza delle cause è ancora incompleta, mentre siamo certi che il rischio di tumori è legato alla genetica, allo stile di vita, alla situazione socio-economica delle persone e alla situazione ambientale. Tutto questo, mentre la ricerca ci dice che sono state individuate oltre 500 sostanze che possono essere fattori cancerogeni. La lotta ai tumori è basata essenzialmente sulla prevenzione, che può essere “primaria”, con la rimozione dei fattori di rischio, “secondaria”, tramite le diagnosi precoci

e “terziaria” con la cura da dedicare a chi ha vissuto l'esperienza del cancro. Gli obiettivi della prevenzione sono, rispettivamente: la riduzione dell'incidenza, la diminuzione della mortalità e  il miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Dobbiamo riconoscere che, in oncologia, ci sono stati diversi cambiamenti importanti negli ultimi anni, perché la diagnosi precoce migliora sempre di più, procedendo ad un approccio inter-multidisciplinare per le cure e i pazienti stessi sono più consapevoli ed esigenti. Non si ribadirà mai abbastanza quanto sia assolutamente indispensabile una diagnosi precoce e ciò comporta un aggiornamento sempre più rapido nella diagnostica, volta a individuare lesioni sempre più minimali. Sono, pertanto, necessarie strutture di alta qualità professionale per percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati e protocolli internazionali con equipe multidisciplinari. Per tutte queste ragioni è fondamentale una nuova cultura della prevenzione, con la separazione della medicina diagnostica da quella terapeutica, una lotta serrata contro la burocrazia e contro la trasformazione in “aziende” degli ospedali e infine l'investimento in dotazioni tecnologiche innovative. Insomma, il profitto non vale più della vita!! In conclusione, si può dire che i diritti del malato di cancro sono: non soffrire e non essere trattato come una cavia, mentre si deve esigere il rispetto della dignità della persona durante la sofferenza.

A questo applaudito intervento è seguito un piccolo dibattito. Come prima domanda, è stato chiesto al Professor Schittulli  come mai la politica non spinga per la prevenzione e la risposta è stata riferita alla scarsa visione di lungo termine della politica stessa. E’ stato poi sollevato il tema della necessità di approccio inter-multidisciplinare e il Professore ha ribadito l’indispensabilità della separazione della diagnostica dalla terapeutica. Egli ha anche sottolineato che i tempi di attesa per gli esami sono troppo lunghi e che si dovrebbe intervenire con una equiparazione tra le strutture pubbliche e quelle private per offrire l’esecuzione degli esami più rapidamente. Infine, è stato sottolineato il rapporto tra obesità e cancro e tra mancanza di sonno e cancro, specialmente nei giovani, cui si può rispondere tramite la scuola, con una educazione mirata delle nuove leve.

 Per concludere non ci resta che ringraziare qui, sentitamente, il Professor Schittulli per questo suo importante apporto alla conoscenza e alla diffusione delle nozioni fondamentali per la lotta contro il cancro.

Achille Cusani                                                                       25 gennaio 2018

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