Il Rotary da ieri a domani

Pubblicato in Il Club

Questo interessante argomento è stato trattato, nella consueta riunione del martedì del nostro Club, da due prestigiosi relatori, il PDG Rocco Giuliani e l'Assistente del Governatore Nicola Liso, alla presenza di numerosi Soci e dei nostri giovani del Rotaract e Interact. Presentando la serata, il Presidente Giuseppe D'Angelo ha sottolineato come questo sia il mese rotariano dell'acqua e come il Rotary si dedichi con molta attenzione a questo grave problema, che coinvolge tutto il pianeta. Con l'occasione, è stato effettuato un simpaticissimo collegamento in videoconferenza con il nostro Past President Sabino Chincoli, che si trova attualmente in Benin per prestare la sua opera di medico in quel Paese. E’ stato ricordato che, da molti anni, il nostro Distretto opera in Benin, facendo larghi investimenti in attrezzature ospedaliere, apportando prestazioni mediche di  nostri Soci e costruendo pozzi e depuratori per l'acqua. Nicola Liso ha poi introdotto il tema della serata, basandosi sulla matrice culturale dei valori rotariani, che è stata originata, come sappiamo, dal trasferimento del nostro fondatore, l'Avvocato Paul Harris, a Chicago nel 1896. Nicola ha descritto rapidamente il background nel quale egli si è inserito, che era costituito da diversi aspetti della società americana dell'epoca, che però si proiettano fino ai nostri giorni. Tali aspetti sono l’accentuata importanza della democrazia, in cui si valorizza la priorità del singolo sulle istituzioni e il valore specifico dato al successo della persona, che deriva dalla mentalità calvinista, portata originariamente dai Padri Pellegrini del Mayflower. La conseguenza etica di queste impostazioni sono la meritocrazia imperante in ogni aspetto della società e l’importanza data all’ integrità morale: in sintesi, una dottrina elitaria che risale addirittura alla cultura classica dell'Antica Grecia, oggi trasformata da elitarismo in leadership. Tornando alla situazione in cui s’inseriva Paul Harris alla fine dell'800, a Chicago, bisogna dire che ci si trova di fronte ad una società molto difficile e con gravi scompensi sociali, nella quale nacquero associazioni di servizio come l'Esercito della Salvezza, che facevano riferimento ai concetti filosofici cui prima s’accennava e si sostanziavano in un pragmatismo operativo, tendente alla trasformazione in meglio della società. La conseguenza immediata di tutto ciò è stata che il concetto di servizio è entrato alla base intrinseca del Rotary conferendogli pragmatismo. Infatti,  diceva Paul Harris, non chiedeteci che cos'è il Rotary, chiedeteci che cosa fa. Tale pragmatismo si esplicita anche nell'etica rotariana, rivolta ai fatti, perché basata sulla  “prova delle quattro domande”.

 

Pertanto, il Rotary esalta i doveri dei buoni cittadini, attenti al sociale e ai valori dello spirito, realizzando un'associazione di liberi pensatori, con una validità universale tale da raccogliere persone di ogni razza, religione, credo politico, lingua e nazionalità. Ha poi preso la parola il PDG Rocco Giuliani, che ha brevemente accennato alla nascita del nostro Club nel lontano 1955, primo Club pugliese in una città, all'epoca , non capoluogo di Provincia. Riallacciandosi a quanto aveva detto Nicola, ha aggiunto il fatto che il Rotary è basato anche sulla fratellanza, che è una sintesi delle personalità dei singoli in un tutto unico e condiviso. Chino ha ricordato come la storia del Rotary, in Italia, sia stata abbastanza movimentata, perché, durante l'epoca del Fascismo il Rotary subì pesanti condizionamenti, al punto che nel 1938, all'epoca delle famigerate leggi razziali, l’attività fu chiusa, per poi riaprire immediatamente al termine della seconda guerra mondiale, allargandosi poi inarrestabile, con sempre maggiore presenza sul territorio. A causa della storia specifica vissuta qui in Italia, subito dopo la guerra la Seconda Guerra Mondiale, il Rotary ha visto una impostazione elitaria, che lo ha condizionato per diversi anni. In realtà, l'essenza elitaria del sodalizio va individuata come potenzialità delle persone ad adoperare secondo l'etica rotariano.  E questo va particolarmente riferito ai nostri giovani, che possono aspirare non solo a accogliere fin da subito nelle nostre associazioni giovanili, i concetti rotariani, ma anche ad operare in base a tali valori, da trasmettere ai loro amici e alla società che li circonda. Sapendo che tali valori si esplicitano in azioni universali di condivisione e fratellanza, il compito affidato ai nostri giovani è quello di contribuire a migliorare la società, uscendo dalla routine, facendo, se necessario pacifiche rivoluzioni, reagendo al consumismo e ai percorsi troppo “facili” e poco impegnativi. Ciò consiste, anche, nel dare risalto alla meritocrazia e nell’ esaltare i valori della solidarietà e collaborazione a tutti i livelli. In tal modo, i nostri ragazzi possono porsi nella società come esempio trascinante nei confronti degli altri giovani, senza mai dimenticare di rapportarsi sempre al Rotary e ai suoi valori. Ricordiamo che “non siamo isole”: la realtà del Rotary lo sottolinea con le sue attività sociali, con l'entusiasmo e la capacità dei giovani di esaltarsi e di essere protagonisti integrati nella comunità in cui vivono, per migliorarla. Viva dunque il Rotary in tutte le sue componenti!

Fin qui, Chino Giuliani. Hanno poi brevemente espresso il loro punto di vista i Presidenti del Rotaract (Angela Soldano) e dell'Interact (AlessandroVilella) e il nostro Presidente nominato Angela Tannoia, che ha parlato della motivazione e progettualità, che possono essere dedicate specificatamente dalla scuola ai giovani. La serata si è conclusa con simpatici omaggi floreali alle Consorti dei due relatori e con la promessa d’inserire sempre di più i nostri giovani nell'attività del Rotary, onde cementare, fra i tre Club, l'operatività in termini di servizio rotariano.

Achille Cusani                                                                                 8 Marzo 2018

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