Serata Rotary del 5 marzo 2019 con il Dott. Paracampo

Pubblicato in Il Club

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Devo confessare sinceramente che non ricordo una riunione rotariana nella quale mi sia divertito di più, perché il Dottor Paracampo si è rivelato una persona non solo preparatissima e molto intelligente ma ironica e spiritosa al massimo grado, rendendo così leggero un argomento che solo apparentemente era già leggero, essendo il titolo della relazione ingannevole “Il drammatico tormento del contribuente onesto: conviene pagare le tasse?”. Il titolo nascondeva, in realtà, una situazione complessa e pesante. Il Dott. Paracampo, già Presidente di Corte d'Appello Bari, Presidente della Commissione Tributaria di Puglia ed attuale Garante del Contribuente della Puglia, ha svolto, come dicevo, una relazione particolarmente divertente, ma, al tempo stesso, profonda e illuminante. Come ci ha spiegato il Presidente del nostro Club, Mimmo Lasala, il Dottor Paracampo è stato un vero maestro per molti commercialisti, compreso lui stesso Lasala che ha detto di aver fortemente voluto la presenza dell’illustre relatore, essendogli ben nota questa sua caratteristica di riuscire a rendere facile e anche spiritoso, un argomento complesso e difficile quale quello della tassazione.
Insomma una relazione per addetti e per non addetti ai lavori.
Egli ha esordito dicendo “semplicemente” che aveva denunciato presso la Corte dei Conti, il precedente Ministro dell'economia, per evasione fiscale di 250 miliardi! Dopo essersi così presentato in maniera adeguata, è entrato in argomento ricordando il vecchio “caso Armellini”, svoltosi a Roma nel 2014. Si scoprì allora che la Signora Armellini possedeva oltre 1200 case che non aveva mai dichiarato al fisco. Il caso si concluse con una multa irrisoria! Da questo e da casi molto simili (dei quali si potrebbe fare un elenco molto lungo) sorgono i giusti dubbi del contribuente sulle tasse da pagare dovute, secondo l'articolo 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”; dunque, proprio a causa di tutti questi scandali tributari, il contribuente onesto, potrebbe chiedersi: perché devo pagare le tasse? Per prima cosa, va detto che in Italia le pene per gli evasori sono troppo leggere: da noi si rischia nei casi più gravi qualche anno di reclusione, quando, invece, ad esempio negli Stati Uniti, non solo le pene sono molto più pesanti, ma, non esistendo il divieto di cumulo delle pene, può succedere, com’è successo già, che ci sia gente condannata a 150 anni di prigione per evasione. Va inoltre detto, che attraverso un meccanismo dettato dalla nostra legge, l’evasore può godere di una specie di un consistente “sconto” di pena per ogni anno di condanna. Esiste poi il patteggiamento da parte dell'evasore e ne abbiamo esempi clamorosi, venuti alla luce perché vedeva protagonisti di moltissimi personaggi famosi, quali attori, attrici, campioni di motociclismo, del calcio eccetera- Esiste, inoltre, anche la possibilità di non andare in prigione, tramite il famoso affidamento ai servizi sociali, il più noto dei quali è stato, ovviamente, quello che ha visto come protagonista, un notissimo industriale e uomo politico. Abbiamo avuto anche il caso, davvero mostruoso, di un evasore che, pur avendo evaso ben 920 milioni di lire divenne poi Ministro di Grazia e Giustizia.


Come mai succede tutto questo? La risposta assolutamente ovvia è che, nonostante si proclami a ogni piè sospinto che si farà una lotta spietata all'evasione, in realtà tale lotta non porta voti, anzi le sottrae a chi la fa. Siamo qui di fronte a un palese tentativo di “captatio benevolentiae”, e per tale ragione la lotta all'evasione, in realtà o non viene fatta o avviene in maniera veramente blanda. Questo spiega la frequenza dei cosiddetti “condoni”, atteggiamento legislativo rarissimo in qualsiasi legislazione, forse attribuibile al concetto di “perdono” del cattolicesimo che impregna la nostra cultura. Infatti, è chiaro che la legislazione di un popolo ne riflette la mentalità. Infatti, a ben guardare, il condono è un'amnistia criptata perché modifica la soglia di punibilità criptata. Il condono è spacciato nelle forme più diverse: la cosiddetta pace fiscale, lo scudo fiscale per il rientro dei capitali all'estero e così via. Ricordiamo qui che 16000 atti di abusivismo edilizio nell'isola di Ischia sono stati cancellati dopo essere stati inseriti, surrettiziamente, nel decreto per la ricostruzione del ponte Morandi che ovviamente non ha nessuna relazione con l'isola di Ischia! Ricordiamo qui che, nelle sentenze di abbattimento per abuso edilizio, figurano anche contributi per la ricostruzione. Insomma, con una mano si toglie e con l'altra si dà.
Tornando ai condoni, ricordiamo quello del 1982, definito “tombale” (il senatore Marzagora defininì tale condono “mafia politica” !) , quelli successivi, e da ultimo la chiusura delle liti pendenti con il fisco nonché la nuova “rottamazione delle cartelle esattoriali”, che ha già avuto diverse edizioni.
Dopo l'arrivo sulla scena dei computer, la lotta all'evasione si è intensificata. Qui però, succede un altro fenomeno: a fronte di 400.000 accertamenti l’anno (dato medio degli ultimi anni) Equitalia, ora trasformata in Agenzia della Riscossione, ha recuperato al massimo il 10%. A questo punto, chiunque si aspetterebbe che fosse formata una commissione d’inchiesta su questo scandalo, ma i politici non la fanno, sempre per non perdere voti. A tale proposito, è doveroso commentare che andrebbe migliorata la preparazione dei funzionari preposti ma anche un necessario equilibrio nella fase accertativa: nelle cause intentate in Puglia nel 2017 a cittadini cui è stata contestata la dichiarazione dei redditi, nel 66% dei casi le sentenze sono state favorevoli ai ricorrenti, con restituzione delle somme e dei relativi interessi.
Ricordiamo comunque che, da parte dei contribuenti, non c'è una grossa propensione a pagare le tasse, atteggiamento addirittura storico! Egli ha, infatti, rintracciato negli archivi degli annali di Trani una dichiarazione del periodo dei Borboni (1515) in cui si dichiarava che l’evasione, a Trani, era altissima: il Principe di Toledo dichiarò che se fossero stati condannati all'esilio tutti gli evasori di Trani, la città sarebbe rimasta deserta. Prima di chiudere, il Dott. Paracampo ha voluto anche citare un aneddoto personale, risalente a quando lui era membro di un Consiglio d'Istituto in una scuola: Essendo stato proposto un buono di acquisto per libri per chi aveva dichiarato di essere non abbiente, egli propose un controllo casuale scoprendo che sembrava proprio che i due terzi delle famiglie che mandavano i figli a scuola fossero al limite della povertà. Ciò evidenzia anche il fenomeno delle truffe nascoste nelle dichiarazioni sostitutive!
Conclusione. Una modifica surrettizia da parte dei politici dell'articolo cinquantatré della Costituzione dovrebbe essere la seguente: “Tutti, tranne gli evasori fiscali, sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Infine, secondo il Dottor Paracampo, per l'esigenza di coordinare il così modificato articolo cinquantatré con i Patti Lateranensi, forse si dovrebbe chiedere alla Chiesa Cattolica di modificare l'ultima parte del Padre Nostro così: “E rimetti a noi i nostri debiti come noi rimetteremo quelli tributari ai fratelli evasori fiscali e così sia”!
E su questa conclusione, i presenti si sono esibiti in una “standing ovation” doverosa.

Achille Cusani                8 marzo 2019

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