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Prevenzione diagnosi e terapie: nuove sfide in medicina.

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Una riunione importante tra i Club Rotary Andria Castelli Svevi, Canosa e Trani si è svolta presso l'Auditorium San Luigi di Trani. Era centrata sul fare il punto della situazione sui trapianti e sulla donazione di organi e per dare uno sguardo al futuro con la prevenzione, la diagnosi precoce e nuove terapie. Partecipava un numeroso e qualificato pubblico, al quale il Presidente del Rotary Club Trani, Mimmo Lasala, ha dato il benvenuto, illustrando brevemente di cosa parliamo quando parliamo di Rotary. Egli ha fatto un breve excursus sulla storia del nostro Club Internazionale, ponendo l’accento sugli ideali di amicizia e condivisione degli obiettivi e della comprensione fra i popoli: essi sono sempre stati alla base del nostro Club, riassunti dal motto “Service above self” (Servire al di sopra di ogni interesse personale). Egli ha anche ricordato l'azione del Rotary International contro la poliomielite con il programma di vaccinazioni Polio Plus, partito nel 1979, che è riuscito a ridurre drasticamente i casi di polio, oggi limitati a soli tre Paesi nel mondo.
E’ seguita la donazione di un defibrillatore dal Rotary Trani alla scuola media della città Bovio Giustina Rocca, donazione alla quale seguirà un'opportuna istruzione degli operatori. Dopo i saluti del Dottor Benedetto Del Vecchio, Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia BAT, il Presidente Lasala ha introdotto il Dottor Giuseppe Vitobello, responsabile dell'Unità operativa del coordinamento donazioni della ASL BAT. Egli ha illustrato l'attività che da oltre vent'anni si svolge presso l'Ospedale di Andria, con trapianti di tessuti da morte cardiaca e trapianti di organi da morte cerebrale. Possono esserci anche trapianti da viventi, ovviamente parziali ed è stata di recente istituita una “banca del cordone ombelicale”. Attualmente, in Italia, ci sono 4000 trapianti all'anno con il 90% di sopravvivenza e ad Andria abbiamo in merito un'esperienza che risale al 1999, con un team dedicato e molto efficiente.

 

Ha poi preso la parola il Dottor Loreto Gesualdo, Presidente della scuola di Medicina presso l’Università degli Studi di Bari e coordinatore del centro regionale trapianti in Puglia. Egli vanta una lunga esperienza anche all'estero, specie negli Stati Uniti e ha ricevuto numerosi premi internazionali. Il Dottor Gesualdo si è dedicato al tema della serata, affermando che il futuro della medicina si gioca su: prevenzione, diagnosi precoce, personalizzazione degli interventi, la comunicazione medico-paziente e sulla formazione. Bisogna considerare che, sulla nostra salute, le cure incidono per il 10%, la genetica per il 20%, l'ambiente per il 20% e soprattutto gli stili di vita per il 50%. Perciò è lì che dobbiamo intervenire, sugli stili di vita.

Teniamo presente che i diabetici stanno aumentando clamorosamente negli ultimi anni, specialmente in Cina, in India, negli Stati Uniti nonché in Italia: ciò ribadisce il concetto che il futuro dell'assistenza medica si giocherà sugli stili di vita. Per far questo, dobbiamo concentrare le nostre attenzioni sul microbiota intestinale, (l'insieme di microorganismi simbiotici che convivono con l'organismo umano senza danneggiarlo) che influenza cuore, reni e cervello. Nel nostro intestino avvengono due fermentazioni: una saccarolitica, che è quella positiva e una proteolitica, che è quella negativa. Per nostra fortuna, l'alimentazione cosiddetta “mediterranea” favorisce la fermentazione saccarolitica, purché i cibi provengano da terreni non inquinati. Va anche detto che, in futuro, sarà possibile trapiantare anche il microbiota e a Bari abbiamo una prima organizzazione per questo trapianto. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la diagnosi precoce, basata sull’intelligenza artificiale con l'utilizzo di “big data” (dati su grandi numeri) e “data mining” (ricerca specifica di dati). Utilizziamo anche la realtà aumentata e la simulazione, perché al Policlinico di Bari, basandoci sul grande numero di pazienti (1200 posti letto) abbiamo la possibilità di procurarsi molti dati attraverso il nostro programma Ulisse, che intercetta pazienti a rischio e aiuta nella prevenzione. Inoltre, abbiamo anche l'ausilio di un programma chiamato Watson che è in grado di sintetizzare molteplici lavori. Infine, siamo concentrati sulle terapie personalizzate o meglio “sartoriali”: dobbiamo, infatti, tener presente che la risposta ai farmaci è individuale e che la risposta agli antidepressivi, ad esempio, è limitata al 62%, quindi un 38% dei pazienti non reagisce ai farmaci. Nel diabete, addirittura siamo al 50% e nel cancro al 75%, quindi è indispensabile aumentare queste percentuali, concentrandoci sulla biologia dei sistemi. In sostanza, l'atteggiamento terapeutico deve cambiare e le terapie devono essere studiate per l'individuo. Infine, stiamo sviluppando a Bari un manichino, che, attraverso la realtà virtuale, reagisce come il corpo umano, permettendo studi molto approfonditi. Tutto questo, però, deve essere completato dalla comunicazione medico-paziente: per questo vogliamo riportare in primo piano l'etica e il giuramento di Ippocrate.
L’applaudito intervento del professor Gesualdo è stato seguito da una serie d’interventi. Michele Cannone, Presidente del Rotary Andria, ha sottolineato che non solo la comunicazione, ma anche la fiducia nel medico è fondamentale per evitare problemi di contestazione da parte dei malati e dei loro parenti. Il nostro socio Giuseppe Papagno, medico nutrizionista, ha affermato che bisogna aumentare la preparazione dei medici ai problemi della nutrizione. A questo, il Dottor Gesualdo ha risposto che i programmi universitari sono fermi a venticinque anni fa e che è lì che bisogna agire, senza tralasciare l’importanza dell’intervento della politica, che dovrebbe razionalizzare i programmi e mettere a sistema il bene comune. In conclusione di serata, l'Assistente del Governatore Sabino Montenero ha fatto i complimenti al dottor Gesualdo soprattutto per quanto riguarda la visione globale del concetto della prevenzione, che purtroppo è spesso tralasciata dai pazienti. Egli, infine, ha ricordato che, su iniziativa specifica del nostro Distretto Rotary, in ogni ospedale sono state disposte delle sale di accoglienza per i parenti dei malati terminali onde favorire la loro accoglienza e promuovere la donazione degli organi.

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