Nino Barile CEO della F.lli Barile si racconta al Club. Serata Rotary 19 Novembre ‘19
Nella vita incontriamo molte persone: con qualcuno non abbiamo nessun tipo di colloquio, altri invece ci colpiscono, in qualche caso a fondo, perché hanno esperienze e sensazioni da trasmettere. Questo è stato il caso di Gioacchino Barile, detto Nino, che è venuto a raccontarsi, invitato a farlo perché eravamo certi che avesse aspetti specifici e interessanti da illustrarci. E così è stato! Per inquadrare la persona, bastano pochi cenni di curriculum: nell'86, Nino diventa Perito Agrario all’Istituto Tecnico di Andria e poi svolge il percorso che leggerete, da lui esposto con grande comunicativa, per arrivare ad essere nel ‘95 il CEO della F.lli Barile, che si occupa di Import Export di fiori recisi. Nel suo percorso, oltre alle esperienze personali, ha anche arricchito il suo bagaglio culturale con diversi corsi di specializzazione: uno in tecniche di vendita, uno in direzione generale alla Bocconi e un altro, sempre alla Bocconi, sul management. Ma veniamo a quello che Nino ci ha detto di sè. La prima annotazione, molto simpatica, che ha fatto è che, essendo nato il 21 di marzo, doveva di certo dedicarsi a qualcosa di collegato con la primavera, una specie di predizione degli astri! Ma andiamo con ordine: il suo primo lavoro fu come procacciatore d'affari nell'ambito dei concimi organici. In pratica, come lui ha simpaticamente detto, ha cominciato dalla cacca. Ciononostante, ha messo a segno dall’inzio dei grossi successi personali, perché, avendo intuito la superiorità del concime organico su quello chimico, fin da subito riuscì ad ottenere eccellenti successi di vendita rendendosi così conto di avere un patrimonio nella sua abilità di gestirsi. Ebbe così l’audacia di lasciare un lavoro promettente e remunerativo per dare inizio, con poco, a un’attività nel campo della floricoltura a Terlizzi nel 1994: un gesto molto audace perché andò contro il vecchio detto “chi lascia la via vecchia per la nuova”…..
Gli inizi non furono semplici, infatti, volendo lui aprirsi al mercato internazionale aveva il problema di non sapere l'inglese. Decise perciò di sottoporsi a un intenso training del tipo “full immersion”, ma ciononostante, il primo viaggio in Tailandia si rivelò una grossa delusione, perché dovette rendersi conto che “gli inglesi” ( come lingue parlate) sono tanti e molto diversi tra loro, soprattutto se parlati da persone dell'estremo Oriente. Quando poi la teoria si scontra con la pratica, non sempre le due cose corrispondono! Successivamente, non contento di quel primo approccio difficile, si recò in Ecuador senza sapere lo spagnolo! Ma anche lì se la cavò brillantemente, pur dovendo fare delle esperienze piuttosto impegnative. Così, grazie a intuito, iniziativa ed applicazione, oggi lui è alla guida di un'azienda molto avanzata, con una volume d'affari doppio del suo primo competitor e nota nel mercato con l'appellativo di “Ferrari dei fiori”, in quanto, grazie ad una avanzatissimo sistema di gestione logistica sono in grado di consegnare i fiori in quattro giorni mentre i concorrenti ci mettono il doppio! Oggi la F.lli Barile è un’azienda consolidata, che ha uffici in molti Paesi e si dedica anche a iniziative sociali come la Fairtrade (organizzazione che destina a iniziative sociali una percentuale del fatturato) e la sponsorizzazione di campioni paralimpici. Ci sono ancora altri aspetti positivi, in quanto Nino si rende conto che “chi si ferma è perduto”, non solo, ma chi non guarda avanti può…. inciampare, perciò gli investimenti in ricerca e sviluppo della F.lli Barile sono massicci e riguardano anche l'attenzione alle future possibilità offerte dai cambiamenti, ai quali si dedicano facendo dei test delle loro idee, addirittura con la creazione di micro aziende. Grandissima poi è l'attenzione al mercato e non poteva essere diversamente: un'azienda così moderna non poteva non essere “marketing oriented”! Non va infatti dimenticato che il fiore è una commodity deperibile, perciò è assolutamente indispensabile anticipare i trend di mercato. Grande infine è l'attenzione dell'azienda allo sviluppo e alla coesione del personale, al punto che, nella loro mensa, esiste una rotazione accurata dei posti a tavola, in modo che le persone circolino e non si creino consorterie. Al termine, l’impressione globale che ne abbiamo ricavato, è stata di avere assistito non tanto ad una narrazione di management, quanto alla illustrazione della scoperta e dell’attuazione di una vocazione, dedicata non solo allo sviluppo dell'azienda, ma anche e soprattutto, allo sviluppo delle persone, e questo conta molto di più di margini e fatturato. Il successo riscosso da Nino Barile è stato riconfermato dalla cordialità e dalla simpatia con la quale è stato accolto e soprattutto dal desiderio espresso da molti di visitare la sua azienda per approfondire i vari aspetti delle eccellenze che lui ci aveva illustrato. Questo senz'altro verrà fatto in primavera, coinvolgendo i nostri giovani del Rotaract e dell’Interact che troveranno sicuramente nella F.lli Barile spunti di riflessione e di crescita.
Achille Cusani 21 novembre ‘19