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Conferenza al Rotary Club Trani su Papa Francesco del vaticanista Marco Politi - Segue

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Da tutto questo, emergono chiare le intenzioni e le aspettative del consesso cardinalizio, che sono essenzialmente tre: riforma della Curia, pulizia della Banca Vaticana, nuovi rapporti, più agili, con le gerarchie, in particolare con i Vescovi. S’individua così una prima svolta epocale, con un’impostazione non più “imperiale” del papato, simboleggiata anche dalle scarpe indossate da Francesco, non più rosse, ma nere.

Francesco parla dell’azione della Chiesa come quella di un “ospedale da campo”, con Vescovi misericordiosi, che usino l’eloquenza dei gesti, parla di una “Chiesa povera per i poveri”, un messaggio molto forte, mentre spesso la CEI si riunisce in edifici lussuosi, cosa che a lui non piace e lo dice apertamente.

Molti sono i nodi che Papa Francesco sta affrontando con grande decisione, in primis il sottobosco di traffici e manovre segrete che s’annidava in molte strutture della finanza vaticana (come, ad esempio nell’Istituto Dermatologico Italiano). Sono sotto gli occhi di tutti i “cantieri” da lui aperti: il governo della Chiesa di concerto con i Vescovi, una specie di “consiglio della corona” costituito con otto Cardinali di ogni tendenza, eliminando i gruppi di pressione che esistevano prima, la “pulizia” dello IOR con l’eliminazione delle lobby, gli interventi contro il riciclaggio di denaro, come nel caso di Monsignor Scarano.

Altri segni di rinnovamento che Papa Francesco ha dato si riferiscono alle sue nuove aperture su temi etici importanti, quali la presenza delle donne nella Chiesa: secondo lui, devono “andare dove si esercita un’autorità” e anche questa è una svolta.

Lui non impone scelte, ma apre delle finestre, ponendo domande d’apertura, come “chi sono io per giudicare”? ricordando l’incontro di Gesù con l’adultera o sul tema della Comunione ai divorziati. Non si chiude, vuole discussioni e incontro di opinioni diverse e sta facendo fare una grande inchiesta su temi come l’omosessualità. Si pone il problema delle ingiustizie del mondo, delle disuguaglianze sociali, con i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi e dell’emergenza storica rappresentata da un sistema sociale che crea marginalizzazione permanente. Si preoccupa delle nuove forme di schiavitù e del precariato di massa.

Davanti a tutti questi cambiamenti, molti si chiedono: come finirà? Non dimentichiamo che molte, se non tutte, queste iniziative, non piacciono alla malavita, che vede lesi molti suoi interessi.

In conclusione, viviamo giorno per giorno queste novità in sviluppo, consci che la posta in gioco è la fisionomia del cattolicesimo di domani.

 

Al termine dell’applaudita esposizione di Politi sono intervenuti alcuni presenti, come Don Savino Giannotti, che ha ringraziato molto il relatore per aver così bene illustrato aspetti anche non noti del nuovo Papa. Un altro intervento ha chiesto lumi sul problema del celibato sacerdotale ed il vaticanista ha risposto con le parole di Francesco: non è un dogma, ma una regola. E’ quindi evidente che si tratta di una questione da affrontare con grande prudenza, così come quella, sollevata da un ulteriore intervento, della sicurezza del Papa, che pare non ne voglia davvero sapere. Infine è chiara la posizione della Chiesa sull’IMU da pagare sugli edifici ecclesiastici: disponibilità massima da parte vaticana, ma mancanza, tutt’ora, di regole certe da parte del Governo italiano.

Dopo gli applausi finali, che hanno sottolineato il successo dell’interessante serata e quello personale del conferenziere, Marco Politi è stato ospite del Club per una simpatica serata conviviale.

 

 

Achille Cusani 25 Maggio 2014

 

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