E sono sei! Infatti, con la consegna ufficiale della campana al “Valle dell’Ofanto” sono ben sei i Club a cui ha dato vita il nostro Rotary Trani. Con una lieta cerimonia, svoltasi nel Ristorante Oasi di Margherita di Savoia, che ci ha cortesemente ospitati, si è anche compiuto questo atto formale di “consacrazione” del nuovo Club. Ha dato inizio alla serata la Presidentessa del Club, Antonella Cusmai, confessando la sua emozione per questo atto che, in termini umani, va considerato analogo ad una nascita, augurando quindi lunga e prospera vita al neonato Club.

53 ma non li dimostra! E’ anzi più pimpante che mai la Festa della Scuola del Rotary Club di Trani, svoltasi nell’ormai tradizionale “location” dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Aldo Moro” di Trani, davanti ad oltre trecento intervenuti., tra i quali, in primis, il nostro Governatore Luca Gallo
Ha dato il via ai festeggiamenti il Presidente del Club Nunzio de Vanna, con alcune brevi considerazioni sui tre temi fondamentali, già proposti nella presentazione dell’evento: fiducia, impegno e professionalità, basi di ogni successo, specie come linee guida per giovani così promettenti come i premiandi, distintisi nella scuola con votazioni massime, cioè fiducia nel futuro, impegno da loro dimostrato e professionalità in costruzione. Sono poi intervenuti con un breve indirizzo di saluto, il Prof. Buonvino, Dirigente Scolastico e la Presidente del Rotaract Trani, Manuela Montatore, che, oltre ad avere spiegato cosa sia il Rotaract, ha richiamato l’attenzione dei giovani presenti sul service “Sulla scia delle ali della libertà”, una raccolta libri per le biblioteche carcerarie, invitando tutti a partecipare e a contribuire.

All’insegna della letizia e del divertimento il tradizionale incontro del martedì del nostro Club. Siamo stati infatti allietati da una simpaticissima coppia di scrittori/attori, Lino Angiuli e Lino de Turi, che, quasi in un cabaret leggero, hanno letto/recitato/mimato tre storie divertenti, tra le molte da loro raccolte dalla viva voce della tradizione popolare e trascritte in un vernacolo italianizzato in uno svelto volumetto intitolato “Storie da ridere della tradizione popolare pugliese”. Nel filone della più pura tradizione popolare italiana, di cui Boccaccio rappresenta il punto più alto, le storie narrano di “donne intemperanti, monaci e preti avidi e lussuriosi, mariti cornuti e villici sciocchi”, assieme a furbi gabbati, malizie di donne ed amanti appassionati. Insomma, un repertorio godibilissimo e molto ben esposto che ha provocato molte risate e qualche inevitabile commento salace.