Abbiamo vissuto ieri sera, un evento profondamente rotariano, perché tutto centrato sul concetto di Service e su quello che il Rotary può fare per “dare una mano” dovunque sia necessario. Il nostro Presidente Giuseppe D'Angelo ha introdotto la relazione del Past President Sabino Chincoli, reduce dal Benin, dove si è recato per svolgere il suo ruolo di medico urologo nel locale Ospedale di Zinviè. In apertura, Giuseppe ha parlato del terremoto avvenuto ancora nella piccola cittadina di Pieve Tarino (MC) dove il nostro Club aveva effettuato un service con le scuole locali, quando era Presidente Nunzio De Vanna, che, trovandosi casualmente in quei luoghi in questi giorni, ci ha rassicurati sul fatto che il nuovo terremoto ha solo provocato danni materiali e non alle persone. Sabino ha iniziato ricordando come siano ormai 14 anni che il Distretto 2120 opera in Benin e come questo Paese, pur essendo privo di pericoli specifici, presenti le caratteristiche di base di un Paese dell'Africa, nella quale gli uomini bianchi sono comunque riguardati con un pizzico di diffidenza: non va, infatti, dimenticato quanto male abbia fatto il colonialismo in quelle zone e soprattutto, nel passato, lo schiavismo. Va anche detto però che, in realtà, la vera origine dello schiavismo era dovuta ai signorotti locali, che procuravano schiavi ai trafficanti di esseri umani in cambio di denaro, armi e potere. Sabino ha anche sottolineato come la nostra presenza in Benin sia particolarmente apprezzata, perché non ci limitiamo a interventi economici, ma, da 14 anni, siamo lì sul campo e apportiamo non solo attrezzature, ma anche supporto operativo e soprattutto formazione. Uno tra i tanti problemi del Benin è l'inquinamento dell'acqua, perché il Paese è soggetto a cicliche inondazioni, che trasformano l'acqua in veicolo d’infezioni e malattie. Ecco, quindi, perché i nostri interventi si concentrano sulla formazione a proposito di problemi igienici e sulla costruzione di depuratori d'acqua, pozzi, docce e latrine. In tal modo, la popolazione può essere preservata da problemi medici e utilizzare le vaste distese d'acqua per la coltivazione del riso. Egli ha poi mostrato dei video estremamente interessanti sulla costruzione e inaugurazione di pozzi artesiani a Port Noouveau, una località dell’interno, dove questi due pozzi (completati come sempre da docce e latrine) servono una grande comunità, che lì si concentra, perché ci sono delle scuole che servono numerosi villaggi. Uno dei due pozzi è stato molto generosamente donato dal Signor Francesco Addario Chieco di Corato, che è stato per questo applaudito. L’attività del nostro Distretto in Benin è basata anche su una decennale collaborazione con i rotariani locali del Club di Cotonou Marina, che sempre ci supportano e suggeriscono iniziative. Nel video si è vista anche una scena molto simpatica, perché all’inaugurazione ufficiale delle attrezzature, si è sovrapposta la prestazione di stregoni locali,che non erano stati invitati, ma che è stato impossibile allontanare, perché volevano svolgere il loro scopo di “protezione magica” dei manufatti. Eliana Centrone, che con Luigi Ceci e Mariarosa Giangrande (che erano presenti) opera da molti anni in loco, ci ha illustrato un DVD dal titolo “12 anni in Benin”, preparato per spiegare al pubblico che cosa faccia il nostro Rotary e tutte le iniziative che abbiamo realizzato laggiù. I progetti futuri dipendono dalla concessione di fondi, che cercheremo di procurarci, perché il lavoro lì non s’interrompe mai ed è basato anche su la collaborazione con i gruppi locali e su sovvenzioni private.